Il Museo de L’Orangerie, con le Ninfee di Monet e le sue tele impressionniste, così come le fotografie esposte al Jeu de Paume, di cui alcune si ispirano al mondo vegetale, hanno fatto del giardino il loro tema comune. Ciò è assolutamente coerente con la loro collocazione nel Giardino delle Tuileries.
Nato come serra di aranci del Giardino delle Tuileries, questo edificio diventa rapidamente un distaccamento del Museo del Lussemburgo. Monet propone successivamente di donare la sua opera monumentale delle Ninfee allo Stato e di esporlo in questo luogo, facendolo diventare un vero e proprio museo. Georges Clémenceau promuove la realizzazione di questo progetto. Monet dispone tutto il primo livello attorno alla sua opera. L’architetto che gli succede, Camille Lefèvre, dispone il secondo piano come una galleria di esposizioni. Grazie alla collezione Jean Walter e Paul Guillaume, l'edificio acquisisce finalmente la sua identità di museo. Tra le 140 tele esposte, ve ne sono alcune di Renoir, Cézanne, Gauguin, Monet e Sisley, per la sezione dedicata all'Impressionismo, e alcune di Picasso, Matisse, Modigliani, Douanier Rousseau, Derain, Soutine e Van Dongen, in rappresentanza del XX secolo.
Si tratta di uno spazio dedicato all'esposizione di fotografie contemporanee, situato nei pressi dell'Hotel La Tamise. In origine, questo luogo costruito sulla base degli stessi progetti dell'edificio attiguo, cioè l'attuale Museo de l’Orangerie, era stato progettato come un luogo in cui praticare uno sport simile al tennis, come indicato dal suo nome. Questo spazio cambiò poi destinazione d'uso, diventando un distaccamento del Museo del Lussemburgo, come lo stesso Museo de l’Orangerie, e poi un distaccamento del Louvre dedicato alle opere impressioniste. L'edificio si trasformò poi in un luogo dedicato all'arte moderna e contemporanea, per diventare infine, nel 2004, il Jeu de Paume, uno dei principali punti di riferimento per la fotografia contemporanea, l'arte visiva e tutte le forme di diffusione dell'immagine. In particolare, vi sono esposte le opere di Jonas Mejas, Marcel Hanoun, Jean-Luc Godard e Vittorio De Seta.